Un brand 100% No Evil

100% No Evil; Axiology e la sua rivoluzione

Un brand 100% no evil che risveglia l’industria della bellezza.

A prescindere dai progressi fatti nella beauty industry la strada è ancora lunga da percorrere. Esistono ancora fenomeni come i test sugli animali e ingredienti come l’olio di palma. Nomenclature come Pulito e Naturale creano ancora confusione. Tuttavia, la definizione per Axiology è chiara e il brand si è subito dichiarato come etico 100% No Evil.

Un brand 110% no evill che risveglia l’industria della bellezza.

Axiology: un brand 100% No Evil

NO EVIL E IL BEACON AWARD FOR SUSTAINABILITY 2020 di Beauty Independent

Axiology è una vera e propria rivoluzione nell’ambito della cosmesi di lusso: salvaguardia dell’ambiente, benessere degli animali e standard etici di prima qualità.

I prodotti sono cruelty free, con la certifica del programma “Beauty Without Bunnies” di PETA. Non sono presenti alcun tipo di ingredienti non vegani come la cera d’api.

Il brand vince anche il Beacon Award: “sta migliorando la vita delle persone attraverso la bellezza e sta lasciando il mondo in un posto migliore. Processi e imballaggi sprecati saranno presto un ricordo del passato, grazie agli sforzi innovativi dei nostri candidati per il 2020 “.

La vittoria è stata conseguita per i balsami a rifiuti zero al 100% avvolti in carta riciclabile. Inoltre, è stato conferito il premio per occhi, labbra e guance per cui i prodotti sono tutti multiuso e quindi più sostenibili. Infine, un riconoscimento importante è stato attribuito alle scatole riciclabili, realizzate a mano con i rifiuti di Bali.

Vincitore Beacon Awards 2020

RECICLABLE BOXES e il principio del 100% NO EVIL

Non è sicuramente un fatto risaputo che Bali ha un grave problema di cattiva gestione dei rifiuti. Nel momento in cui Axiology si è reso conto di poter fare qualcosa in merito ha iniziato a lavorare sugli imballaggi per l’occasione. Come prima cosa, la carta riciclata al 100% post consumo viene recuperata da uffici, hotel dal momento che il riciclaggio non è disponibile per tutti. Si bolle poi la carta sminuzzata e messa a bagno per la notte. Questo è sicuramente uno dei metodi più sostenibili per la pulizia della carta senza candeggina o prodotti chimici, così si consuma anche meno energia. Un altro elemento sostenibile è la scelta tutta al femminile, soprattutto perché le donne sono il 10% dei lavoratori domestici, molto spesso sfruttate. Axiology in merito ha voluto che nella fabbrica delle confezioni lo staff fosse per lo più da donne con un’autorizzazione al ruolo di protettore ambientale.

LA PLASTICA PCR DI 100% NO EVIL

Dal 2020 Axiology ha anche proposto qualcosa di assolutamente nuovo; i tubetti del rossetto sono realizzati con il 100% di plastica riciclata post-consumo. Questo vuol dire che il materiale era già presente sul pianeta ed è quindi andato a neutralizzare una nuova minaccia per l’ambiente. Cosa possiede di straordinario questa plastica riciclata post-consumo? Il fatto che riesca a tenere lontano dalle discariche la plastica in circolazione. Di per sé sembra poco, ma consideriamo solo che a livello di stime nel 2010 sono state gettate nell’oceano 8 milioni di tonnellate di plastica. Ad aggravare il tutto sono anche gli anni di smaltimento naturale della plastica: 400. Senza considerare che durante la sua permanenza nelle acque rilascia sostanze chimiche pericolose e microplastiche. Le potenzialità per il riutilizzo sono davvero enormi a questo punto. A differenza della produzione, il riutilizzo è efficace dal punto di vista energetico senza l’uso di combustibili fossili.

Tubetti del rossetto realizzati con plastica riciclata

LO ZERO WASTE 100% NO EVIL PHILOSOPHY DI AXIOLOGY

“Il trucco non dovrebbe essere sicuro solo per le persone che lo indossano. Dovrebbe anche essere sicuro per gli animali, il pianeta e le persone che lo producono.” – Ericka Rodriguez, fondatrice Da qui i quattro importanti riferimenti alla filosofia Zero Waste; Nessun ingrediente spaventoso, Nessun test sugli animali, Nessuno sfruttamento e Niente bugie. Anche perché la nostra cultura del consumo non è un sostenibile. E non è un segreto. Da qui il movimento Zero Waste ha generato un piano d’azione per ridurre l’impronta ecologica; dei principi per eliminare i rifiuti e ridurre l’inquinamento. L’idea è di riutilizzare laddove è possibile, riciclare dove serve e compostare se fattibile. Questo credo si base su un principio di economia circolare per cui bisogna imitare la natura, andando a reintegrare nel sistema le risorse. Anche perché è risaputo che il riciclaggio non è una soluzione perfetta, considerando che solo il 9% della plastica è poi di fatto riciclata.

LA VECCHIA VERSIONE DEL PCR PER AXIOLOGY

In precedenza, il materiale di partenza dei tubetti era l’alluminio vergine, un materiale estremamente facile da riciclare. Con gioia le statistiche sono più favorevoli della plastica in quanto il 75% dell’alluminio prodotto è ancora in circolazione. Inoltre, c’è un grosso risparmio dell’elettricità: del 95%.

Purtroppo, però sono pochi i centri di riciclaggio che accettano materiali riciclabili misti, nonché sono tra i più costosi. Quindi se i prodotti in alluminio non vengono più riciclati non si può più parlare di soluzione sostenibile. Da tenere conto che il processo di realizzazione dell’alluminio vergine è molto distruttivo che porta alla deforestazione.

Per questo il cambio alla PCR è stato rivoluzionario. Il suo utilizzo ha perfettamente senso anche perché permette al viaggio della filosofia Zero Waste di proseguire.

Ora, chi ha detto che non è possibile essere ecologico, giusto e chic allo stesso tempo?