Un programma di studi eco-artistico basato sul luogo

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Belen Espino

L’educazione artistica ambientale sta acquisendo importanza nelle scuole come conseguenza del crescente rilievo che la formazione all’arte inizia a conquistare nella sensibilizzazione ambientale. Questo campo di studio emergente è frutto di uno sforzo interdisciplinare, incentrato su diverse branche dell’educazione: l’obiettivo comune è di informare e responsabilizzare gli studenti alle questioni ambientali, affinché agiscano come protettori del loro territorio. La progettazione di un programma di studi eco-artistico basato sul luogo è quindi un tentativo di delineare una metodologia replicabile, calibrandola sulle specifiche necessità territoriali. Attraverso uno studio sperimentale, condotto in una scuola delle isole Mauritius, si sono testate queste indicazioni pedagogiche.

La ricerca si sviluppa dal presupposto che ogni singolo individuo è interessato dai problemi ambientali. Metaforicamente parlando, conosciamo a fondo lo stato dell’arte. L’inquinamento degli ecosistemi e i rischi connessi al surriscaldamento globale, ad esempio, sono avvertimenti recepiti in accezione generica; anche se ciascuno di noi può individuare gli specifici problemi della propria realtà di appartenenza e riferimento. Quando questo non avviene, ignorando le proprie responsabilità nei confronti del mondo naturale, l’effetto cumulativo di questo disinteresse può avere effetti devastanti. Come sta già avvenendo.

Obiettivi dell’educazione ambientale (Hungerford e Volk, 1990)

La perdita di empatia con l’ambiente

Diversi ricercatori affermano che questa situazione è sorta alla fine del XX secolo. La mancanza di contatto diretto con l’ambiente è diventata un così grave problema da essere alla base di deforestazione, consumo eccessivo e inquinamento. Basti pensare alle innumerevoli conoscenze e nozioni che ciascuno di noi ha sulle attività antropiche: arte, cinema, letteratura, moda, e via discorrendo. Paragonandole a quelle sul mondo naturale, dal confronto scopriamo che in quel campo le nostre conoscenze sono esigue. Nomi di specie arboree e fungine, suddivisioni del mondo animale, sono pressoché sconosciute ai più. Dato il contesto attuale, quindi, sembrerebbe che le persone non vogliano conoscere l’ambiente in quanto non hanno alcuna esperienza con esso.

Empatia significa semplicemente “sentirsi dentro”. Il termine ha origine dal concetto tedesco di “Einfühlung” e il suo significato è la reazione di un individuo ad un oggetto o essere vivente. Nella sue evoluzione, l’espressione ha ampliato il suo utilizzo alla descrizione di un’esperienza estetica. Questa connessione rende l’educazione artistica un elemento essenziale nello sviluppo di questa specifica sensibilità verso le preoccupazioni ambientali.

Sono in molti a sostenere che al giorno d’oggi gli alunni sono nella posizione di consumatori di informazioni, mentre dovrebbero svolgere un ruolo attivo nel processo educativo. A supporto di questa affermazione, numerosi articoli di ricerca suggeriscono lo sviluppo di un rapporto vivo con la natura prima della richiesta di conservazione dell’ambiente. Questa relazione è il fulcro dell’educazione artistica place-based, basata sulla guida dei giovani in età scolare ad essere naturalmente connessi alla natura.

Vantaggi dell’educazione artistica place-based (Gruenewald, 2004)

Materiali e metodo dello studio sperimentale

Questo studio sperimentale, come già anticipato, si è svolto in un istituto scolastico pubblico mauriziano, tramite l’osservazione e la raccolta dati su un campione di studenti. Il primo gruppo era costituito da 25 ragazzi di sesso maschile dell’età di 14 anni: nessuno di loro presentava difficoltà di apprendimento, ma vi erano differenze riguardo il livello socio-economico delle famiglie.

Il plesso, situato nel nord di Mauritius, è frequentato da circa 1200 studenti in età compresa tra i 12 e i 20 anni. La scuola ha a disposizione diversi cortili, tra cui un parco giochi e diverse zone con alberi e vegetazione spontanea. Dispone di una variegata offerta formativa extra-curriculare, alla quale gli studenti sono tenuti a partecipare come parte imprescindibile dei requisiti didattici: il programma DUKE, ad esempio, il quale offre opportunità di studio internazionali con crediti accademici verso qualsiasi specializzazione.

Le linee guida del curriculum proposto contengono studi su natura, storia e cultura, che combinate con quelle di educazione trasformativa, siano appropriate per la pedagogia artistica basata sul luogo. Si compone di tre unità, per l’inserimento graduale di artisti, compiti e discussioni. Attraverso libri, proiezioni video e PowerPoint i partecipanti apprendevano la parte più nozionistica, propedeuitica ai laboratori; lo strumento più importante ed utilizzato in questo studio, però, è stato il blocco per gli schizzi. Su di esso, gli studenti si esercitavano in “esperienze di prima mano di eventi naturali”, scegliendo liberamente la tecnica artistica che preferissero, e articolavano poi i loro processi di pensiero in parole sul retro dei fogli. Attraverso la loro successiva condivisione e discussione con i compagni, gli studenti si sono abituati a comprendere il loro livello di empatia per l’ambiente.

Tramite un questionario, proposto prima e dopo lo svolgimento di ciascuna attività, si interrogavano poi i partecipanti, e si registravano regolarmente relativi dati di indagine.

Le attività oggetto del curriculum eco-artistico

l percorso curriculare prevedeva l’identificazione del concetto di armonia, come principio significativo del design e dell’ambiente. Inizialmente gli studenti la associavano alla musica, alla pace ma a non la correllavano tra le proprietà intrinseche della natura. L’osservazione all’aria aperta è stata il mezzo di collegamento dell’armonia all’arte e al mondo naturale reale.

Successivamente gli studenti hanno iniziato a scoprire l’importanza dei luoghi. L’indagine sul luogo è considerato un passo fondamentale in ogni programma di educazione basato sul territorio, in quanto offre un ambiente fisico per ispezionare l’associazione e la diversità di aspetti sociali, ecologici ed estetici, al fine di migliorare la comprensione degli studenti, inclusa la capacità dell’arte di condividere punti di vista differenti e, inoltre, di come l’arte sia in grado di prevedere realtà diverse.

Disegno di uno studente

La fase successiva del programma di studi eco-artistico prevedeva l’introduzione dell’idea di futuro, chiedendo ai partecipanti di immaginare il loro posto nella società o nella comunità ed illustrarla. Lo studio di Markus Vesper, un artista ambientalista noto per i suoi dipinti apocalittici, ha consentito ai partecipanti di sperimentare come all’immaginazione non sia permesso solo di figurare alternative positive, ma possa anche condurre all’estrema gravità delle nostre reali condizioni. Tale consapevolezza ha ispirato agli studenti un cambiamento importante: ha generato la preoccupazione, o meglio la motivazione, ad intraprendere azioni che possano avere un impatto positivo nel loro ambiente.

Sperimentazioni di Eco-Art

Un ulteriore aspetto della ricerca era incentrato sulla produzione di un lavoro più esperienziale, partecipativo e originale: la costruzione di un sistema di fioriere con materiale di recupero che avrebbero poi ospitato piante di fragole nell’orto della scuola, seminate e curate dagli stessi studenti.

Questa tipologia di lavoro voleva renderli coscienti dell’enorme quantità di rifiuti esistente, spingendoli a considerare il loro destino e come le nostre scelte di vita e di consumo possono contribuire al loro accumulo. Attraverso la trasformazione dei materiali, dello spazio esterno, dell’arte nel tempo hanno assisisto anche alla trasformazione dei loro stessi atteggiamenti ecologici.

Fioriere costruite con materiale di recupero

Quali sono i risultati di questa indagine sperimentale?

Le verifiche previe e successive alle attività svolte erano incentrate sulle seguenti affermazioni:

  1. Gli animali e gli alberi hanno lo stesso diritto degli esseri umani di vivere su questa terra.
  2. Un numero maggiore di persone vive sulla terra.
  3. Gli esseri umani sulla terra stanno distruggendo la terra.
  4. Gli esseri umani dovrebbero conformarsi alla natura e alla regola della natura.
  5. Le persone dovrebbero ricevere conseguenze negative per la natura dannosa.
  6. La natura ha una capacità sufficiente per gestire il cattivo impatto dello stile di vita moderno degli esseri umani.
  7. Gli umani cercano di gestire le cose sulla natura.
  8. Il comportamento umano ha un impatto minimo sulla natura.
  9. Gli esseri umani comprendono il modo in cui la natura gestisce e controlla le cose.
  10. Se gli esseri umani non sono cambiati, devono affrontare l’impatto negativo sull’ambiente.

Il comportamento a favore dell’ambiente è stato valutato utilizzando i numeri 1, 2, 4, 5, 8 e 10; le domande 3, 6, 7 e 9 utilizzate invece per determinare atteggiamenti mentali anti-ambientali dei bambini. I risultati hanno presentato un punteggio medio degli orientamenti ambientali degli studenti al Nuovo Paradigma Ecologico (NEP), nonché informazioni sui loro atteggiamenti verso
i diritti della natura, l’eco-crisi e l’eccezionalità umana.

Benefici dell’educazione ambientale (Ardoin, 2018)

Un altro aspetto positivo dell’indagine riguarda i livelli di socializzazione tra gli studenti, che incrementava man mano che completavano le unità loro assegnate. Il lavoro di gruppo ha motivato la collaborazione, creando un clima di rispetto e incoraggiamento reciproco. Anche nella fase di critica, si scambiavano feedback positivi e costruttivi, a conferma degli studi che affermano che gli approcci incentrati sullo studente facilitino la comunicazione con gli altri compagni. La stessa relazione positiva si è instaurata con l’insegnante. Il ruolo del docente è fondamentale in questo studio: devono garantire che gli studenti si impegnino in esercizi individuali per un apprendimento di successo.

Il ruolo del sistema scolastico nell’educazione ambientale

Il sistema educativo può dunque creare connessioni tra l’ambiente e le esperienze di vita reale degli studenti, aiutando nella comprensione di nozioni come interdipendenza, conservazione e sostenibilità; le sensazioni  in esse sperimentate aiutare gli studenti a creare una relazione e prepararli a proteggere la Terra e la comunità.

I leader dovrebbero formulare proposte educative come il programma di studi eco-artistico per promuovere il coinvolgimento degli studenti nella costruzioni di comunità sostenibili. Ciò richiede che le scuole consentano agli studenti di mantenere stili di vita sostenibili. La ricerca ha chiaramente dimostrato che gli insegnanti offrono agli studenti molte opportunità per aumentare le proprie capacità e conoscenze entrando con entusiasmo nella comunità insegnando loro l’ambiente preoccupazioni e problemi. Ciò consentirà agli studenti di diventare fiduciosi protettori dell’ambiente e motiverà anche altri insegnanti a utilizzare questo curriculum nel loro insegnamento.

Per approfondire:

Educazione alla sostenibilità

Empathy for the Environment