Consigli per essere alla moda in modo sostenibile

Palma Galetti dà consigli per essere alla moda in modo sostenibile. Palma è fashion stylist e personal shopper per persone e aziende. The Green Side of Pink ha approfondito come funziona e quale sia l’importanza del suo lavoro grazie ad un’intervista che potete trovare cliccando qui.
Oggi ci concentreremo su consigli riguardo la sostenibilità nella moda, come informarsi e fare acquisti più consapevoli.

Cosa significa per lei moda “sostenibile”?

Una moda sostenibile parte dalla produzione di capi utilizzando fibre naturali. Sappiamo che la metodologia di produzione di capi odierna impatta e ha impattato parecchio sull’ambiente. Non utilizzare più fibre derivate dal petrolio, come il nylon o poliestere. Spesso si preferiscono perché hanno una vestibilità strech e si asciugano velocemente, ma sono dannose sia per l’ambiente ma anche per la nostra pelle.
È il più grande organo che abbiamo e come noi respira. Avvolgerla con fibre naturali come lino, canapa, cotone e lana, è sicuramente preferibile.

Più volte diverse aziende sono state accusate di green washing. Come può un consumatore accertarsi che un brand realizzi veramente ciò che pubblicizza?

Oggi il consumatore è fortunato perché ha tante fonti di informazioni. La prima è l’etichetta (che dovrebbe dire la verità), dove possiamo leggere la composizione del capo e come mantenerlo. Piano piano anche i negozi di fast fashion, ad esempio Zara, iniziano ad avere categorie di prodotti sostenibili. I brand indicando le lavorazioni dei capi, danno modo ai consumatori di informarsi sull’effettiva eticità della filiera.

Secondo lei qual è il mezzo migliore per acquistare moda sostenibile?

Sicuramente il mezzo migliore è l’informazione, che si faccia online od offline. Con una ricerca si possono trovare brand che lavorano e raccontano la loro produzione di vestiti etici. Di persona oggi il personale nei negozi è formato per conoscere informazioni e i valori del brand, quindi chiedere a loro per qualsiasi dubbio!

Come personal shopper, con quanta frequenza le viene chiesta questa categoria di prodotti?

Eh purtroppo devo sollecitarla io. Molti clienti non sono a conoscenza che ci sia una possibilità di abbandonare vestiti più sostenibili. I consumatori sono abituati al prodotto “tradizionale”, perché è quello prodotto maggiormente. Per non ricadere alla scelta del fast fashion, la proposta di un cambiamento d’acquisto va fatta creando interesse per l’argomento e creando consapevolezza.

Da cosa partire per cambiare l’armadio di una persona abituata a comprare da negozi fast fashion, ma che vuole avvicinarsi alla moda sostenibile?

Il miglior punto di partenza sono i capi basici, intorno alla quale si costruisce l’armadio. Ad esempio un cardigan in lana, una camicia di lino o una T-shirt in cotone organico. Spesso e volentieri questa tipologia di abiti manca nell’armadio, la tendenza generalmente è quella di comprare vestiti che vanno fuori moda dopo una stagione, spinti dalla continua produzione del fast fashion. Anche l’intimo in materiali come canapa, cotone e seta sono sicuramente da scoprire!

Spesso i consumatori non sono consapevoli di quanto l’industria della moda sia deleteria per il nostro pianeta. Consiglieresti qualche documentario o libro per informarsi in maniera semplice e chiara?

Per prima cosa mi viene in mente il canale televisivo di Focus, numero 35. Qui si possono trovare vari documentari su tematiche come ambiente, industrie della moda e non, in cui spiegano che impatto hanno sull’ambiente. Oggi ne parlano molto anche i giornali, quotidiani e di moda. Ci sono inoltre molti siti, anche personal shopper come me, che trattano quotidianamente la sostenibilità nella moda.

Come agiranno (se agiranno) secondo lei i brand in futuro per venire incontro alla richiesta dei clienti di comprare prodotti sostenibili?

Secondo me cambieranno completamente il loro approccio alla produzione e l’approvvigionamento delle materie prime. La moda si deve spostare verso il minimalismo, con più casi basici sia nei modelli che nei colori. Ad oggi infatti le tinture utilizzate spesso sono veramente dannose, evitare determinate fantasie e colori sarebbe da prendere in considerazione.