App di moda second-hand che dovresti scaricare

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Belen Espino
By
Anna Quirino

Oggi la moda second-hand si sta facendo sempre più strada tra i consumatori, soprattutto i più giovani. L’acquisto di vestiti usati riduce l’impatto ambientale, sfavorisce le condizioni di sfruttamento del lavoro e fa risparmiare.

In uno studio condotto in collaborazione con BCG, la piattaforma di vendita dell’usato di lusso “Vestiaire Collective” ha scoperto le cinque principali ragioni che spingono acquirenti e venditori ad investire nel mercato della moda usata. I clienti cercano l’accessibilità, progettando la moda anche come un investimento; perseguono la varietà; cercano pezzi unici di brand conosciuti, o capi in edizione limitata, mancanti nei negozi da molto tempo.

Spesso quando si pensa al mondo del second-hand vengono in mente solo mercatini dell’usato o piccoli negozi vintage. Tuttavia, ad oggi esistono numerose app per smartphone e siti web che facilitano l’acquisto di pezzi usati e unici. Le più conosciute in Italia al momento sono Vestiaire Collective e Vinted.

Vestiaire Collective

Vestiaire Collective è una piattaforma francese che permette di caricare abbigliamento, scarpe e accessori che prima di poter essere messi in vendita vengono controllati e autenticati dallo staff. Vinted è un’app di moda second-hand che permette di vendere abbigliamento, scarpe, accessori ma anche oggettistica per la casa e libri senza commissioni e con bassi costi di spedizione.

Oltre a queste, ecco le 7 app di moda second-hand che dovresti scaricare.

Armadioverde

Armadioverde è un’app di moda second-hand fondata da David Erba ed Eleonora Dellera, coppia lavorativa e di fatto. Con la nascita dei figli i due si sono accorti che i vestiti dei bambini avevano breve durata e poi venivano buttati via: da qui l’input per creare Armadioverde.

L’app è basata sul concetto di economia circolare e si avvale di un servizio online a domicilio, facile e veloce. Dopo aver fatto decluttering dell’armadio, basta inviare i vestiti che non si indossano più ad Armadioverde. Corriere, valutazione e foto sono tutte a carico della piattaforma. Una volta ricevuto il pacco, lo staff valuta la qualità dei prodotti e assegna delle stelline, la moneta di scambio virtuale dell’app.

Le stelline sono assegnate a seconda della marca, taglia e tipologia del capo. Le stelline possono essere scambiate sulla piattaforma ed utilizzate per acquistare nuovi vestiti, aggiungendo pochi euro. I capi che Armadioverde non accetta vengono donati all’associazione HUMANA.

Enjoei

Enjoei è un’app di moda second-hand brasiliana nata nel 2009. L’app (ma anche il sito web) permette agli utenti di creare un vero e proprio negozio online.

Per vendere su Enjoei, bisogna avere più di 18 anni e un conto bancario. Con la registrazione viene creato un negozio privato in cui è possibile pubblicizzare i propri prodotti. Il guadagno che si riceve è al netto di spese di spedizione e spese di pubblicità.

La piattaforma è popolare per vestiti, scarpe e accessori, sia femminili che maschili, ma è anche consentita la vendita/l’acquisto di articoli per la casa, mobili, smartphone, elettronica. 

Depop

Depop è forse l’app di moda second-hand più conosciuta tra i giovani. L’app, fondata dall’inglese Simon Beckerman, è il paradiso del vintage, dove tutto riacquista un valore. Con pochi tap si possono vendere o acquistare capi di abbigliamento, accessori ma anche oggettistica e libri.

Depop

Per vendere e comprare su Depop è necessario possedere un conto PayPal. Le transazioni sia in entrata che in uscita sull’app avvengono solo attraverso questo metodo di pagamento. 

Shpock

Shpock è stata lanciata nel settembre 2012. App di second-hand utilizzata soprattutto dagli under 35, mostra gli annunci in base alla localizzazione.

Su quest’app si può vendere (quasi) di tutto. Gli annunci vengono diffusi sui social media e c’è la possibilità di impostare degli alert per i prodotti d’interesse. Gli utenti possono anche acquistare dei servizi Premium per dare risalto ai propri articoli in vendita.

Una volta che un acquirente individua un oggetto a cui è interessato può mettersi in contatto diretto con il venditore, negoziare il prezzo e definire i dettagli di acquisto.

Poshmark

Disponibile solo negli Stati Uniti, Poshmark è un fashion marketplace che permette, tramite app, di vendere e comprare vestiti e accessori.

Poshmark è una sorta di Instagram in cui si possono acquistare tutti gli oggetti “pubblicati” dagli utenti. L’elemento più interessante è che sulla piattaforma si possono organizzare dei “Posh-Party”, veri e propri mercatini vintage virtuali durante i quali avviene una compravendita di oggetti tra partecipanti. Celebrità come Ashton Kutcher e DJ Khaled hanno messo in vendita i loro capi su Poshmark donando il ricavato in beneficienza.

Poshmark

ThredUp

Disponibile solo negli Stati Uniti, inizialmente ThredUp era specializzato solo in abbigliamento per bambini, ma da poco ha aggiunto anche abbigliamento femminile. 

Per vendere su ThredUp basta registrarsi e si riceve una busta prepagata da riempire di vestiti. Il sito si occupa di fotografare, valutare ed elencare gli articoli accettati. Se i capi sono “alla moda, di stagione e in ottime condizioni”, ThredUp paga in anticipo. Se invece i pezzi sono in ottime condizioni ma fuori stagione, il sito paga soltanto dopo la vendita.

Carousell

Carousell è stato lanciato nel 2012 da tre studenti universitari di Singapore, ma oggi opera in più di 10 Paesi. L’app segue il modello C2C (Consumer-To-Consumer); inizialmente era possibile solo la vendita di apparecchiature elettroniche, che poi è stata estesa a molte altre categorie quali abbigliamento e automobili.

Carousell consente agli utenti di acquistare e vendere oggetti online attraverso l’upload di una foto con annessa la relativa descrizione. Dall’upload dell’immagine è possibile identificare in automatico gli oggetti segnalati, aggiungere le categorie di appartenenza, i tags di riferimento e ottenere l’indicazione del prezzo di vendita consigliato.