Cinque eco-tips per un armadio sostenibile

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Belen Espino

Avere un armadio sostenibile, con soli capi organici, evergreen e che durino nel tempo, è diventato ormai un’esigenza.

L’industria della moda è uno dei settori con maggiore impatto ambientale, responsabile dell’8% delle emissioni di CO2 a causa dell’utilizzo di energia e risorse nazionali in grandissime quantità.

Diventare sostenibili, dunque, è un’esigenza sempre più sentita, soprattutto dopo la pandemia, in cui tutti stiamo diventando più consapevoli sulle problematiche ambientali.

Il settore della moda, infatti, sta finalmente cambiando rotta, rendendo la sostenibilità parte integrante dei brand, che stanno mettendo a punto delle strategie aziendali per aiutare il nostro pianeta.

Così come i brand, anche il nostro modo di vestire e le nostre abitudini d’acquisto dovrebbero cambiare. Tutto può diventare sostenibile, anche il nostro stesso stile di vita. È necessario, dunque, trasformarci in consumatori consapevoli, per migliorare il nostro modo di fare shopping, tramite piccole accortezze che, però, possono davvero fare la differenza.

Armadio sostenibile

Cosa si intende con Armadio Sostenibile?

Un armadio sostenibile è un guardaroba fatto di capi evergreen, che durano nel tempo, che sono fatti di materiali organici e che aiutano a minimizzare il nostro impatto ambientale.

Ma la domanda è… come posso fare per rendere il mio guardaroba più sostenibile? Il primo passo per avere un armadio sostenibile è quello di non comprare precipitosamente ma chiedersi sempre “Chi li ha prodotti? Di che materiali sono fatti? È biologico oppure riciclato?”

Ci sono tante cose che, nel nostro piccolo quotidiano, noi consumatori possiamo fare, a partire da come gestiamo e curiamo il nostro abbigliamento. Tra le diverse azioni che un armadio sostenibile richiede vi sono, per esempio:

  • prendersi cura dei propri vestiti;
  • acquistare con consapevolezza e attenzione;
  • possedere pochi capi che si usano spesso.

Cinque step per un armadio più sostenibile

Costruire un guardaroba sostenibile non significa buttare tutto quello che si ha già e comprare vestiti totalmente nuovi prodotti da brand ecosostenibili. Per poter migliorare il nostro armadio e renderlo più etico ci basta semplicemente capire una semplice cosa: la qualità è meglio della quantità.  

Ci basterà quindi aprire l’armadio e analizzare i propri capi, capendo ciò che ci serve, ciò che mettiamo di più e ciò a cui non possiamo rinunciare.

Avere un armadio sostenibile, però, non significa avere una scelta limitata. Con gli step giusti e consigli adeguati, il nostro armadio, seppur etico, può permetterci di creare e mescolare infinite combinazioni di outfit.

Ecco cinque consigli pratici per rendere il tuo armadio etico ma alla moda!

1. Decluttering

Tutti noi, nell’armadio, abbiamo capi d’abbigliamento che abbiamo usato pochissime volte o che hanno ancora l’etichetta. Secondo alcuni studi, infatti, indossiamo solo il 20% dei vestiti che possediamo, lasciando nell’armadio tutti gli altri capi inutilizzati.

Questo accade perché compriamo senza pensare a ciò che realmente ci serve, spinti dalla voglia di rinnovare il nostro guardaroba. Il primo eco-tip che vi diamo, dunque, prende il nome di decluttering. Fare declattering significa liberare l’armadio da ciò che non usiamo e che non dura nel tempo, soprattutto vestiti di fast fashion che, data la loro scarsa qualità, non durano a lungo.

Armadio sostenibile e decluttering
Decluttering

Prendi in mano i tuoi vestiti e, per ciascuno di essi, chiediti “Quante volte l’ho usato? Lo userò spesso?” per capire se tenendolo, tu stia facendo la scelta più sostenibile per il tuo guardaroba.

Non è indicato un numero preciso di capi da avere nell’armadio, l’importante è selezionare solo indumenti must-have e che sappiamo di poter mettere il più a lungo possibile. Capisci cosa escludere o includere nel tuo guardaroba studiando le combinazioni vincenti; ci sono vestiti che non passano mai di moda e vestiti con colori basic facilmente abbinabili con cui puoi creare tantissimi outfit.

2. Shopping Certificato

Mantenere i vestiti che abbiamo è un passo fondamentale per il nostro armadio sostenibile. Ma non l’unico. Possiamo ovviamente acquistare nuovi capi, l’importante è farlo in modo etico.

È importante, in questo caso, dare la preferenza a brand che siano sostenibili ed etici, ma anche ad artigiani e attività locali. Spendere poco per capi di fast fashion non è la giusta scelta per essere sostenibili; i capi fast fashion si rovinano dopo qualche lavaggio.

Ma come capire se i vestiti sono green? Uno dei principali metodi per capire se il capo che state acquistando sia sostenibile o meno è quello di leggere le etichette e verificare che i prodotti rispecchino gli standard delle certificazioni internazionali.

etichette gots capi
Etichetta Gots (Global organic textile standard)

Tra le certificazioni vi sono, per esempio:

  • La Gots (Global Organic Textile Standard), che garantisce la provenienza bio dei filati;
  • La GRS (Global Recycled Standard), che invece indica un processo di riciclo almeno al 20%;
  • La Responsible Down Standard che certifica che le piume utilizzate provengono da allevamenti che non fanno soffrire gli animali impiegati;
  • la LCA (Life Cicle Assesment), che quantifica la sostenibilità del capo analizzando l’intero ciclo di vita del prodotto.

Una delle certificaioni più importanti è la certificazione B Corp delle grandi aziende che, oltre ad avere obiettivi di profitto, rispondono ai più alti standard sociali e ambientali. La certificazione si ottiene solo se la sostenibilità è rispecchiata su tutti i livelli.

3. Un armadio sostenibile è vintage!

Comprare capi nuovi è sempre la nostra prima scelta, ma comprare capi vintage e second-hand è una delle scelte più sostenibili che si possano fare. Riutilizzare i capi di vostra madre, o comprare dai mercatini dell’usato riduce notevolmente lo spreco.

Il mercato second-hand ha un costo davvero basso e riesce a dare una seconda vita a capi che, altrimenti, finirebbero nell’immondizia.

È davvero facile trovare capi vintage o di seconda mano online. Esistono tantissimi siti, come Depop o Vinted, che permettono di vendere e/o comprare articoli di qualsiasi genere. Anche lo swap party è un’alternativa valida. Gli swap party, un fenomeno ormai mondiale, sono mercartini dell’usato che funzionano tramite il baratto, in cui i partecipanti possono scambiarsi i propri capi con quelli di altre persone.

swap party
Swap party

4. Allunga la vita dei capi

Quando parliamo di armadio sostenibile, non parliamo solo di tutti quei step che facciamo per riempire il nostro guardaroba con capi ecosostenibili e durevoli. Il segreto per un vero armadio etico riguarda anche e soprattutto la cura che noi diamo ai nostri capi.

La realizzazione di un vestito, infatti, richiede risorse ed energie in quantità; diminuire gli acquisti allungando la vita dei nostri capi significa salvare tempo, energie e risorse.

È necessario sapere come curare i nostri vestiti per farli durare nel tempo ed usarli il più a lungo possibile. Prendersi cura dei propri indumenti è semplice, basta seguire dei piccoli step che permettono agli indumenti di mantenersi per molti anni.

lavaggio armadio sostenibile
Lavaggio sostenibile

Per mantenere il tuo capo come nuovo, è importante:

  • Non lavare a vuoto i tuoi vestiti;
  • Segui sempre le istruzioni di lavaggio sulle etichette;
  • Non spruzzare profumi/deodoranti sui vestiti;
  • Non scegliere mai il lavaggio a secco.

Se i tuoi vestiti presentano buchi o strappi, inoltre, non avere paura di ripararli. Siate creativi, qualche ritocco può sorprendervi!

5. Riciclare in modo corretto

Se avete provato tutti questi step, ma non potete fare a meno di buttare qualche vostro capo, è dunque importante imparare a riciclare correttamente i vestiti che non desiderate più.

Avere un armadio sostenibile, infatti, significa anche saper riciclare i nostri abiti; buttare i vestiti nell’indifferenziata è scorretto, perché il rifiuto tessile è alla pari con il problema della plastica. Enormi discariche di vestiti vengono buttati riempiendo intere città.

mercatini dell'usato
Mercatini dell’usato

Un passo sostenibile è quello di vendere o regalare i propri capi ad enti benefici, mercatini dell’usati o anche a parenti/amici! I vestiti che non riusciamo a vendere, invece, possono sempre essere usati come stracci per pulire casa.

Un’altra soluzione, infine, è anche quella di portare i capi all’Ecocentro più vicino, per smaltirli gratuitamente in maniera adeguata nell’area dedicata ai tessuti.