Sustainable Style a Pitti Uomo

Pitti Uomo è una delle fiere più importanti a livello mondiale nel panorama della moda maschile, che nasce come parte di Pitti Immagine. Diventando un evento separato nel 1987, è ora la manifestazione principale per l’azienda italiana che opera nella promozione dell’industria e del design della moda. Durante la sua novantanovesima edizione la fiera presenta la seconda edizione di “Sustainable style” a Pitti Uomo.

Pitti Uomo e la sostenibilità

Il progetto speciale “Sustainable Style” si concentra sulle novità sostenibili nella moda uomo presentando quindici brand innovativi, italiani e non. Tali marchi sono esempi unici della combinazione tra ricerca stilistica, etica e un basso impatto ambientale. 

Curato da Giorgia Cantarini (giornalista di moda e talent scouter), segue il successo della prima edizione dello scorso giugno. L’evento si concentra su brand e designer da tutto il mondo, dal Perù, al Sud Corea, all’Inghilterra e alla Thailandia così come dall’Italia, scelti per la loro capacità di unire un’estetica unica e definita a responsabilità sociale ed ambientale. Sempre attenti a realizzare un prodotto di qualità, con standard di produzione eccellenti e basati sull’uso di tessuti certificati, riciclati e ibridi innovativi.

Giorgia Cantarini afferma “Non c’è sostenibilità senza stile. Questo è il punto di inizio del progetto. Dobbiamo educare per sovvertire l’idea che un brand etico non sia degno di nota. L’occhio è attratto da ciò che piace, quindi il design deve essere di impatto. Non credo il mondo possa cambiare nel giro di un giorno, lo fa un passo per volta. La sostenibilità rappresenta l’unica possibilità per non distruggere il nostro pianeta e il nostro futuro. È inutile ignorare tale fatto. Noi iniziamo da scelte responsabili per produrre qualcosa di bello, degno di nota, che duri nel tempo.”

Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine ribadisce tale legame.

“Stiamo inaugurando questo secondo capitolo di Sustainable Style con il desiderio e l’idea di stimolare una forte riflessione sul prossimo futuro della moda. Sostenibilità e stile sono due concetti che ora più che mai devono andare di pari passo. Sustainable Style è per questo una grande opportunità. Per i brand da noi selezionati per farsi conoscere, ma al contempo serve come incentivo per coloro oggi al centro del panorama moda che vogliono puntare al futuro.”

The brands

DNI, duo specializzato in maglieria, che combatte gli sprechi e supporta la comunità di artigiani Peruviani.

Luca Kemkes, di Amsterdam, recupera vecchi tessuti per uno stile urbano romantico-nostalgico.

Flavia La Rocca, italiana con base a Bordeaux, vincitrice del Green Carpet Fashion Award 2019, lavora su un guardaroba modulare in tessuti organici e riciclati.

Ksenia Schnaider, ucraina, lavora denim vintage e vestiti di seconda mano dal mercato di Kiev dal 2011. Nel 2020 ha lanciato la sua collezione uomo.

KidsofBrokenFuture, milanesi, tra certificazioni e laboratori con attivisti, rappresentano un marchio streetwear sostenibilmente impegnato.

Nous Etudions, minimalismo oversize maschile e femminile. Inoltre fa uso di materiali vegani organici, contano già una collaborazione con Nike per una sneaker vegana.

Myar, brand italiano creato da Andrea Rosso, che offre uno stile militare ottenuto dal riutilizzo di vecchi vestiti.

Philip Huang, thailandese, combina nel suo lavoro design e tecniche di tintura naturale tye-dye, tipiche della sua cultura.

Raeburn, londinese, dal 2009 il suo stile funzionale è stato un pioniere della moda outdoor e remade con un look urbano.

Reamerei, italiani, materiali 100% rigenerati od organici, in lotta contro la definizione di genere.

S.S. Daley, l’inglese Steven Stokey-Daley gioca con L’ upcycling, esplora nuovamente le tradizioni e rompe le barriere di genere.

Uniforme Paris, francese, riflette sul concetto di autenticità e durabilità dell’uniforme da lavoro maschile, rendendola chic.

Vitelli, maglieria made in Italy, con produzione artigianale veneziana a kilometri zero utilizzando fili riciclati.

Yatay, sneakers vegane italiane, fatte con polimeri estratti dal mais e dalla gomma riciclata.. 

Young N Sang, dal Sud Corea, usa un codice pop e materiali di scarto per tessiture e accessori mai visti prima.

REDA x Sustainable Style

All’interno di questo progetto inoltre si inserisce il premio “REDA x Sustainable Style”. Stabilito durante la prima edizione prevede come premio una collaborazione tra il designer vincitore e l’azienda biellese. Il vincitore di questa edizione è Spencer Phipps, designer americano, che svilupperà una capsule collection per REWOOLUTION, brand di abiti tecnici da outdoor.

Luca Martines, CEO di Reda Consumer racconta:

“Spencer Phipps creerà una capsule collection di 5 pezzi totali per un completo look uomo. La mini collezione con il marchio “Phipps International X Rewoolution” combina la grande passione del designer per la montagna e l’attività all’aperto con le forme di Rewoolution. Contiene inoltre riferimenti allo stile degli anni ‘70, ispirandosi al film “All That Jazz” di Bob Fosse.”

BONOTTO x SUSTAINABLE STYLE

Questa edizione inoltre vede l’inizio di una nuova collaborazione con Bonotto. L’azienda di tessuti veneta selezionerà 5 talenti per creare con essi una capsule. Tali collezioni dovranno presentare ognuna un look completo utilizzando tessuti certificati prodotti dalla compagnia tessile, parte del gruppo Zegna. Il direttore creativo Giovanni Bonotto annuncerà i vincitori durante Pitti Connect.

“La sostenibilità è un’incognita. Viene descritta con termini incorretti e spesso ricercata attraverso processi non eco-sostenibili. Molti la confondono con il prezzo da pagare per assicurarci il paradiso (in terra). […]. Sono fiero di partecipare a questo progetto, accogliendo cinque designer di Sustainable Style e creando insieme una moda responsabile che guarda al futuro. Un guardaroba con design di qualità e tessuti certificati fatto per durare nel tempo.”