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Trasporto sostenibile

Visual Curator
Marilaura Ingarozza
Translator
Andrea Terrado

Dopo aver vissuto un’estate a 9 euro in treno, autobus e tram, la Germania ha annunciato un piano di trasporto nazionale per sostenere viaggi economici e sostenibili. Consentendo ai pendolari di viaggiare con i mezzi pubblici ad una tariffa forfettaria di € 49 al mese, il nuovo Deutschlandticket è solo un esempio di un cambiamento di mentalità promosso in tutta Europa. Perciò, i governi locali e nazionali si stanno impegnando con i cittadini e le aziende per trasformare il traffico e le esperienze di viaggio. Con le autovetture che producono 7,3 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 in tutto il mondo, ecco alcune delle alternative offerte.

Piste ciclabile – Copenaghen, Danimarca

Incoronata per la prima volta la città più bike-friendly del mondo nel 2015, la Danimarca è probabilmente la capitale del ciclismo. Con quasi la metà di tutti gli spostamenti completati in bicicletta e circa 1,44 milioni di chilometri percorsi quotidianamente dai residenti, cosa rende Copenaghen un sogno per i ciclisti?

Con la prima pista ciclabile costruita nel 1892, Copenaghen ha una lunga storia di amore per le biciclette. Durante gli anni 1920 e ’30, la bicicletta era un simbolo di uguaglianza e libertà in tutta la Danimarca. Tuttavia, solo a partire dal 1970, quando le proteste contro il dominio dell’automobile nel dopoguerra hanno coinciso con la crisi petrolifera del 1973, che i pianificatori hanno iniziato a prendere più sul serio questa forma di trasporto. Costruendo una rete di piste ciclabili protette e separate da marciapiedi e strade, Copenaghen ha dato priorità alla sicurezza e all’efficienza attraverso le sue politiche orientate alla bicicletta, anche persone con ridotta mobiità e bambini possono spostarsi in sicurezza nella città.  

Con un investimento di oltre 200 milioni di dollari nell’ultimo decennio, Copenaghen oggi ha più di 397 km di piste ciclabili utilizzate da oltre 370.000 residenti. Con 675.000 biciclette rispetto a 120.000 auto e piani in corso per diventare una città a emissioni zero entro il 2025, Copenaghen è davvero il modello di una città orientata al ciclismo.

trasporto sostenibile in Danimarca
Cicloautopistas en Dinamarc, PH: Cyclingsolutions

E-Scooter Sharing – Oslo, Noruega

Alimentati a batterie, gli e-scooter sono una modalità di trasporto economica e ad emissione zero che consente agli utenti di navigare le strade proprio come farebbe una bicicletta o un ciclomotore. Hanno guadagnato popolarità nel 2010 quando alcune startup di Singapore e degli Stati Uniti hanno lanciato gli scooter con la possibilità di essere noleggiati e utilizzabili tramite smartphone, con sblocco via codice QR e tracciamento GPS. Questa forma di viaggio è stata approvata da oltre 88 città in 21 paesi grazie alla combinazione di convenienza e sostenibilità.

Con 10.000 veicoli disponibili per il noleggio attraverso tre operatori, la capitale norvegese, Oslo, è stata uno dei maggiori motori di questa rivoluzione. Con i noleggi TIER, Bolt e Voi che forniscono copertura in tutto il centro città, gli e-scooter sono diventati l’opzione di trasporto per quasi la metà dei 700.000 residenti della città. Infatti, TIER ha consegnato oltre 450.000 corse a utente uniche nel 2021.

Questo modello attuale aha inizialmente avuto i suoi problemi, come un periodo di “selvaggio West” nel 2021 in cui 12 aziende operavano con una densità di 200 scooter per 10.000 residenti. La riduzione del numero di scooter e fornitori, nonché i limiti di età,  alcol e coprifuoco, hanno permesso a Oslo di integrare con successo la micromobilità negli spazi urbani occupati.

Tuttavia, gli e-scooter non sono completamente privi di impatto ambientale. Sebbene non producano emissioni di gas nocivi come la benzina, le batterie utilizzate nel trasporto elettrico sono spesso fatte di litio. Non solo questo meateriale non è rinnovabile, ma provoca danni ambientali e sociali per essere creato e diventare fruibile. Quindi, mentre gli e-scooter stanno cambiando il volto dei viaggi cross-city, potrebbero non essere la panacea con cui un tempo veniva promosso il prefisso “e”.

trasporto sostenibile in Oslo
Alquiler de E-Scooters en Oslo, PH: Tier

Car Sharing – India

Diventato una parola d’ordine negli ultimi anni, il car sharing è la nuova tendenza di consumo collaborativo per plasmare il modo in cui i cittadini si muovono in modo più sostenibile. Questo modello di noleggio auto consente agli utenti di utilizzare i mezzi pubblici per la maggior parte delle loro attività quotidiane, ma anche di accedere alle auto per brevi periodi di tempo, rendendolo ideale per viaggi inaspettati. Riducendo la proprietà dell’auto privata, il car-sharing è un altro modo per le persone di continuare ad accedere ai vantaggi dei veicoli, riducendo al contempo la loro impronta di CO2.

Questa forma di utilità condivisa si sta facendo strada in tutta l’India, con piattaforme come Zoomcar che operano in più di 45 città e servono oltre 3 milioni di utenti attivi. Occupando oltre il 90% del mercato del car-sharing nel paese, la flotta di 20.000 auto di Zoomcar non è di proprietà della società stessa. I cittadini noleggiano i loro veicoli e l’azienda guadagna una commissione del 40%.

Sebbene le emissioni nocive siano ancora alte e la dipendenza dalla costruzione di strade continui ancora, queste piattaforme stanno contribuendo ad eliminare milioni di auto dalle strade, oltre a fornire un accesso più economico ed equo ai viaggi. In quanto tale, si può considerare che il car sharing tragga pieno vantaggio dalla situazione attuale, rendendo la proprietà dell’auto privata un ricordo del passato.

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Zoomcar in India, PH: Bloomberg

Cambio di marcia

Scuotere l’industria dei trasporti e allontanarsi dal dominio dell’auto privata è un passo nella direzione necessaria. Il settore globale dei trasporti , ‘un grande inquinatore’, e le autovetture in particolare che contribuiscono fino al 41% delle emissioni nocive, iniziative come piste ciclabili, scooter elettrici e persino il car sharing  sono sempre più fondamentali per combattere non solo il riscaldamento globale, ma anche per contribuire a rendere gli spazi urbani più vivibili. L’espansione pianificata di tali aziende nei prossimi anni in angoli più remoti del mondo, rivelerà la trasformazione che può essere raggiunta da un cambiamento di attitudine verso l’uso dei trasporti.

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