Certificazioni di sostenibilità nella moda

Norma Márquez
Visual Curator
Andrea Terrado
Translator

I consumatori di oggi sono sempre più consapevoli dell’impatto che le loro scelte hanno sul pianeta. Essere informati sulle certificazioni di sostenibilità facilita il compito quando si cerca un capo sostenibile e aiuta a fare una scelta migliore nel processo di acquisto.

In un settore abituato al greenwashing, dove alcune aziende di moda scommettono sull’aumento del numero di clienti attraverso tecniche di marketing ingannevoli, le certificazioni sono quelle che danno trasparenza.

Moda e consumo consapevole

Moda più sostenibile

La sostenibilità si riferisce all’intero ciclo di vita di un prodotto: dalla coltivazione all’estrazione delle materie prime, dalla produzione alla distribuzione per la sua commercializzazione, e dall’uso del consumatore al successivo riutilizzo, riciclaggio o smaltimento.

Moda e processi di sostenibilità

Le certificazioni di sostenibilità sono concesse da un ente terzo indipendente. Ciò conferma se sono soddisfatti specifici standard di sostenibilità e garantisce che alcuni aspetti della produzione siano stati eseguiti in modo responsabile.

Numerose organizzazioni rilasciano diverse certificazioni di sostenibilità. Alcune sono specializzate solo nel controllo e nell’auditing, mentre altre forniscono anche iniziative educative o supporto aziendale.

Inoltre, alcune sono dedicate ai prodotti o processi. Si concentrano sugli standard ambientali (come il controllo chimico o l’uso di fibre organiche);  sociali (se rispettano i diritti e le condizioni di lavoro dei lavoratori);  sul trattamento degli animali;  sulla circolarità e sul commercio equo e solidale.

Organismo di certificazione indipendente nel settore della moda

Certificazioni obbligatorie?

La mancanza di regolamentazione nel settore della moda ha provocato l’emergere di queste organizzazioni che vogliono garantire che determinate condizioni siano soddisfatte nel processo di produzione.

Sebbene non sia obbligatorio e ogni azienda decida volontariamente sulla sostenibilità nella propria catena di produzione, la verità è che sempre più persone scelgono di assumersi la responsabilità della cura dell’ambiente di fronte a un consumatore più impegnato.

La tracciabilità e la trasparenza di un’azienda sono condizioni indispensabili per una moda più sostenibile e questo è possibile grazie alle certificazioni.

Sono davvero utili?

Non c’è dubbio che queste certificazioni siano strumenti utili per garantire che siano state seguite buone pratiche in termini di sostenibilità.

Tuttavia, con così tante organizzazioni che offrono varie certificazioni, non tutte le piccole imprese entusiaste della sostenibilità possono accedergli.

D’altra parte, la Changing Markets Foundation rileva nel suo report che alcune delle certificazioni fungono da esca e consentono alle aziende il greenwashing su larga scala e i consumatori possono essere indotti a un falso senso di sicurezza.

Acquisto consapevole

Tra le organizzazioni che rilasciano certificazioni di sostenibilità, possiamo trovare: Organic Exchange, Fair Trade, Better Cotton Initiative, Fair Wear Foundation, Worldwide Responsible Accredited Production, Oeko-Tex 100

Cradle to Cradle

Questa certificazione ha guidato marchi come Ralph Lauren o MUD Jeans lungo la loro catena del valore. Sta aiutando a innovare e ottimizzare materiali, prodotti e sistemi per ottenere impatti positivi immediati e a lungo termine.

Ha cinque criteri per la certificazione: salute dei materiali, riutilizzo dei materiali, uso di energia rinnovabile, gestione dell’acqua e responsabilità sociale.

Secondo l’organizzazione, qualsiasi prodotto o materiale che soddisfi i requisiti standard può ricevere la certificazione basata su quattro livelli crescenti di realizzazione: Bronzo, Argento, Oro e Platino, a seconda delle prestazioni del prodotto in ciascuna categoria.

Il livello di raggiungimento della categoria più bassa del prodotto determina il suo livello di certificazione complessivo per incoraggiare l’evoluzione continua e l’innovazione.

Global Organic Textile Standard

GOTS è una delle certificazioni più riconosciute al mondo per i tessuti prodotti con fibre organiche che include criteri ecologici e sociali. 

Ha due tipi di prodotti: 1) Biologici (contengono il 95% di fibre biologiche certificate); 2) quelli realizzati con materiale organico (contengono il 70% di fibre biologiche certificate). 

È inoltre conforme agli standard dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, garantendo aspetti sociali e ambientali.

Questo standard copre tutte le fasi di produzione: produzione, imballaggio, etichettatura, marketing e distribuzione. Garantisce inoltre che i tessuti siano realizzati con almeno il 70% di fibre organiche.

Tesutti organici

Textile Exchange

È un’organizzazione globale senza scopo di lucro che promuove azioni positive sui cambiamenti climatici nell’industria tessile. Offre strumenti, risorse e iniziative per aiutare agricoltori, fornitori e aziende a trovare il prossimo passo verso la sostenibilità fin dall’inizio della catena di approvvigionamento.

Sviluppa, gestisce e promuove una serie di standard. Raccoglie e pubblica informazioni e approfondimenti critici del settore che consentono ai marchi e rivenditori di misurare, gestire e monitorare il loro uso di fibre naturali e materiali preferiti.

L’azienda afferma: “Stiamo aiutando l’industria tessile e della moda a riconnettersi con le risorse che utilizza”.  La sua strategia è quella di contribuire a ridurre le emissioni di gas serra dalla produzione di fibre e materie prime entro il 2030.

Alexander McQueen, Balenciaga e Burberry sono alcuni dei marchi che utilizzano i loro sistemi di verifica.

Certified B Corporation

La Certificazzione B Corp valuta se un’azienda soddisfa elevati standard di prestazioni verificate, la responsabilità e trasparenza nella sua catena di approvvigionamento e nei diritti dei materiali e dei lavoratori, impegnandosi a creare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.

Per ottenere questa certificazione, l’azienda deve:

  1. Dimostrare elevate prestazioni sociali e ambientali raggiungendo un punteggio di 80 o superiore e superando la revisione del rischio;
  2. Assumere un impegno legale modificando la propria struttura di governo societario in modo da rendere conto a tutte le parti interessate, non solo agli azionisti. Ottenere lo status di società benefit se disponibile nella sua giurisdizione;
  3. Mostrare trasparenza consentendo che le informazioni sulle prestazioni misurate siano pubblicamente disponibili sul proprio profilo B Corp.

Aziende come Ganni o Ecoalf lo hanno scelto, e anche l’azienda Chloé si è unita alla lista, essendo la prima casa di moda di lusso a farlo.

EU Eco label

È riconosciuto in Europa e nel mondo. Il marchio Ecolabel UE certifica che i prodotti soddisfano elevati standard ambientali durante l’intero ciclo di vita: dall’estrazione delle materie prime, alla produzione, alla distribuzione e allo smaltimento.

L’etichetta incoraggia inoltre le aziende a sviluppare prodotti innovativi che siano durevoli, facili da riparare e riciclabili.

Attraverso questo marchio, le aziende possono offrire alternative ecologiche reali e affidabili ai prodotti convenzionali. Ciò consente ai consumatori di compiere scelte informate e di svolgere un ruolo attivo nella transizione verde.

Ci sono altri modi

Quando i consumatori decidono di acquistare prodotti certificati, inviano chiari segnali su quale percorso dovrebbero seguire le aziende di moda. Avere un’etichetta o una certificazione sostenibile consente al consumatore di prendere una decisione informata.

Ma ciò non significa che sia l’unico modo o che non ci sia più lavoro da fare.

Come consumatori, non è necessario acquistare da marchi con certificazioni per avere un guardaroba sostenibile. Comprare meno, riparare e riparare, acquistare di seconda mano o nolggiare sono anche modi per essere più sostenibili.

Moda sostenibile