used clothes shop
used clothes shop

L’usato e il noleggio nella moda

Visual Curator
Marilaura Ingarozza
Translator
Bryan Bravo

Grazie a una nuova consapevolezza ambientale dei danni causati dall’industria della moda, il mercato dell’acquisto dell’usato e del noleggio sta diventando sempre più diffuso. 

La preoccupazione dei consumatori per l’ambiente sta portando ad acquisti più etici per ridurre l’impronta di carbonio negativa. 

E sono i millennial e la Generazione Z a guidare questa crescita.

Moda circolare

I termini “usato” o “di seconda mano” indicano che l’indumento o l’articolo è già stato indossato.

Si prevede che il mercato globale dell’abbigliamento di seconda mano crescerà tre volte più velocemente del mercato globale. Questo costringerà le aziende a pensare di cambiare il loro modello di business da lineare a più circolare.

D’altra parte, il noleggio di capi o accessori è un servizio che permette di noleggiarli per un evento, una festa o semplicemente per l’uso quotidiano, per un determinato periodo di tempo.

Le piattaforme dedicate alla vendita e al noleggio dell’usato come The RealReal, Rent the Runway, Vestiaire Collective, ThredUp o Vinted sono quelle che promuovono un’economia più circolare.

Il mercato dell’usato raggiungerà i 64 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, superando il fast fashion entro il 2029. 

– ThredUP evidenzia nel suo rapporto 2020

In un sondaggio del 2022, Rent the Runway ha scoperto che l’89% dei suoi utenti ha dichiarato di aver acquistato meno vestiti da quando si è iscritto. Questo dimostra la capacità delle piattaforme di cambiare le abitudini di spesa delle persone.

Questa tendenza, tuttavia, non è attuale.

Segunda mano en la moda

L’usato nella moda

Durante la Grande Depressione, l’aumento del costo dei materiali e la difficoltà di accedere a nuovi capi di abbigliamento hanno fatto che le famiglie si rivolgessero ai negozi di seconda mano, dove potevano trovare articoli a basso prezzo e di buona qualità.

Lo stesso è accaduto dopo la Seconda Guerra Mondiale, dove l’attività è fiorita in negozi come l’Esercito della Salvezza e Goodwill.

Negli anni ’50 e ’60, la generazione beat e gli hippy indossavano questo tipo di capi non solo per il loro basso costo, ma anche come forma di ribellione contro il capitalismo. È successo anche negli anni ’70, con il movimento punk, in cui è diventato popolare.

Dal 2019, l’ONG Fashion Revolution ha lanciato la campagna “Secondhand September” durante il mese di settembre, con l’obiettivo di convincere i consumatori a impegnarsi ad acquistare solo abiti di seconda mano durante questo periodo.

Servizio di noleggio nella moda

Il noleggio di moda è iniziato quasi due decenni fa. È emerso grazie alla piattaforma “Bag Borrow Or Steal” nel 2004, diventando noto dopo la sua apparizione nel film “Sex and the City” nel 2008.

Il tipo di servizio offerto dipende dalle diverse piattaforme: può essere affittato dalla piattaforma stessa o direttamente da altre persone.

Una volta terminato il periodo di noleggio, gli articoli vengono semplicemente restituiti. Così, si permette agli amanti della moda d’indossare le ultime tendenze senza il senso di colpa di acquistare qualcosa di nuovo. In più, evitiamo ingombrare il guardaroba con abiti che potrebbero essere poco utilizzati. 

Segunda mano en la moda

Pro vs. contro

Vantaggi

I vantaggi di queste due opzioni sono numerosi, sia per il portafoglio dei consumatori che per il pianeta, ad esempio:  

  • Riduce la produzione di nuovi componenti che possono finire nei rifiuti e poi nel suolo e negli oceani.
  • Riduce l’uso dell’acqua
  • Riduce l’inquinamento atmosferico dovuto all’uso di sostanze chimiche
  • Riduce i rifiuti in eccesso

Secondo un rapporto della piattaforma di vendita di lusso Farfetch, “l’acquisto di un articolo usato fa risparmiare in media 1 kg di rifiuti, 3.040 litri d’acqua e 22 kg di CO2, rispetto a un articolo nuovo”.

Svantaggi

Trattandosi di capi a basso prezzo, se non c’è un acquisto consapevole, possono diventare più ricorrenti e inutili. E così contribuiscono a un consumo eccessivo.

Inoltre, sebbene gli indumenti di seconda mano o noleggiati possano avere una vita più lunga, possono avere una durata limitata a causa dell’uso prolungato.

D’altra parte, in un rapporto pubblicato su Environmental Research Letters, gli accademici finlandesi hanno affermato che il servizio di noleggio potrebbe aumentare l’uso dei mezzi di trasporto e del lavaggio a secco. Creando, di conseguenza, un maggiore impatto sul riscaldamento globale. Visto che la maggior parte di questi servizi fornisce la lavanderia e il lavaggio a secco come parte del prezzo.

Allo stesso modo, i capi a noleggio sono spesso confezionati in plastica o cartone. Questi, se non riciclati, contribuiscono ad aumentare i rifiuti. 

Una moda più verde

Fortunatamente, sempre più marchi di moda si stanno impegnando a cambiare.

Isabel Marant

Il marchio di lusso francese fa un passo avanti verso la sostenibilità. Ha lanciato una piattaforma di vendita di articoli di seconda mano che offre ai suoi clienti la possibilità di donare i loro articoli in cambio di crediti.

Burberry 

L’azienda britannica permette il noleggio di una selezione dei suoi prodotti. Inoltre, grazie a una nuova partnership con la piattaforma My Wardrobe HQ, è possibile acquistare prodotti di seconda mano. Questa partnership è complementare alla strategia dell’azienda di sostenere i principi dell’economia circolare nel settore del lusso entro il 2040.

Sandro Paris

Il marchio di moda francese ha lanciato Sandro Secondhand. Si tratta di un servizio di vendita di seconda mano che permette ai suoi clienti di acquistare e vendere prodotti a un altro cliente. 

Secondo le parole dell’azienda: “Sandro si sta impegnando per passare a una moda più sostenibile, responsabile e circolare. I nostri pezzi sono resistenti e fatti per durare, quindi vogliamo che vivano molte vite”. 

My Wardrobe HQ Store
My Wardrobe HQ Store. PH: theindustry.fashion

Patagonia

Uno dei pionieri della sostenibilità nel settore, in collaborazione con i suoi clienti, ha creato Worn Wear come impegno per un nuovo modello di produzione, consumo e proprietà degli indumenti. Di questo modo, assumono la responsabilità dell’intero ciclo di vita dei suoi prodotti.

Worn Wear è un programma di riparazione e rivendita in cui i clienti possono scambiare i loro capi per un credito. Tutti vengono ispezionati, puliti, riparati e rivenduti.

H&M

L’azienda svedese sta ampliando le opzioni di noleggio dei suoi prodotti. In negozi selezionati nelle città di Amsterdam, Berlino e Stoccolma offre questo servizio in collezioni specifiche. La linea H&M HOME ha iniziato a proporlo per le occasioni e le celebrazioni.

Zara

L’azienda spagnola ha lanciato il programma Zara Pre-Owned, una piattaforma che permette di riparare, rivendere o donare i capi usati per prolungarne la vita utile.  Questa iniziativa è un impegno dell’azienda a passare a un modello più circolare. 

Pagatonia. PH: elle.com

Si può quindi affermare che l’acquisto di abiti di seconda mano o il noleggio sono soluzioni sostenibili in un settore inquinante come quello della moda. 

Inoltre, la sovrapproduzione è un problema enorme nel settore. Quindi, più i consumatori optano per una di queste opzioni, minore sarà la domanda di nuovi capi. A patto che non vengano trattati come fast fashion.

Quindi prendetevi cura dei vostri capi e, prima di sbarazzarvene, chiedetevi: potrebbero essere personalizzati, modificati o venduti?