Naturopatia: cos’è e a cosa serve?

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Belen Espino

La naturopatia o medicina naturopatica è un insieme di pratiche di medicina alternativa, i cui fondamenti teorici furono raccolti da principi salutistici di diversa provenienza. Ha come obiettivo la stimolazione della capacità innata di autoguarigione o di ritorno all’equilibrio dell’essere umano, di cui ha una visione olistica; lo scopo è il ritorno all’equilibrio con il mondo naturale, seguendo regole di vita e ritmi il più naturali e sani possibile.

La naturopatia stimola le capacità di autoguarigione e di autoconsapevolezza

I principi fondanti della naturopatia

Questa disciplina cerca di eliminare squilibri, malesseri e malattie che affliggono l’uomo risalendo a ciò che li determina. La causa della malattia o del disagio deve essere rimossa per arrivare a una completa guarigione; questa può avere diverse radici: fisiche, chimiche, metaboliche, genetiche, emotive, sociali, mentali, spirituali e altri.
Il naturopata oltre a curare i sintomi, si impegna, quando è possibile, a rimuovere le cause del malessere cercando di identificarle.

Curare la persona e non la malattia: i naturopati non condividono la visione specialistica e settoriale della medicina classica occidentale, che cura sistemi, organi e malattie presi singolarmente. Dichiarano invece di attuare pratiche terapeutiche che coinvolgono la persona in tutte le sue dimensioni: fisica, emotiva, mentale e spirituale.

Il naturopata ha inoltre un ruolo educativo: informare le persone dei comportamenti vincenti al fine di migliorare, raggiungere e mantenere lo stato di salute e un’elevata qualità della vita.

La prevenzione è infine un elemento fondamentale della disciplina. Grazie alla capacità del naturopata di riconoscere comportamenti e predisposizioni sbagliate, è possibile infatti fornire consigli atti a prevenire l’insorgenza di disturbi e malesseri.

Antibiotici naturali e erbe officinali fanno parte delle risorse della naturopatia

Il ruolo del naturopata

Il naturopata non formula diagnosi, non rilascia ricette e non interferisce con le prescrizioni di farmaci e rimedi dati o suggeriti dai medici. Fornisce invece consigli su come utilizzare nel migliore dei modi i rimedi naturali ritenuti più idonei per il miglioramento del proprio benessere psico-fisico.

La naturopatia infatti non si pone come sostituto della medicina classica occidentale, ma come strumento complementare. I medici possono trovare nel naturopata un valido collaboratore e il paziente un prezioso riferimento per mantenere o recuperare il proprio benessere psicofisico.
Può supportare terapie medico-chirurgiche per ottimizzarne l’efficacia e contrastare eventuali effetti collaterali; sostiene inoltre psicologicamente la persona malata e lo aiuta a riconoscere e affrontare gli squilibri psico-fisici ed emozionali.

Fra i metodi e gli strumenti utilizzati ci sono: consigli su un corretto stile alimentare e igienico, esercizi e tecniche di rilassamento e di respirazione, integratori alimentari, fitoterapici (piante e composti vendibili esclusivamente in erboristeria), rimedi floreali (fiori di Bach), oli essenziali per uso esterno, oligoelementi, visualizzazioni curative e meditazioni. Il neturopata utilizza anche tecniche manuali e manipolatorie, quali la riflessologia plantare, può effettuare trattamenti per il riequilibrio energetico quali il Qi Gong o Shiatsu e può insegnare tecniche di automassaggio.

Massaggio Shiatsu

Breve storia della disciplina

Il termine naturopatia fu coniato nel 1895 dall’americano John Scheel, medico di New York, e ha le sue radici nelle parole inglesi “nature” e “path”, da cui nature’s path, sentiero della natura. La storia e la divulgazione della naturopatia moderna varia da paese a paese, ma la sue origini sono da rintracciare nell’Ottocento, fra Inghilterra e Germania.
I due medici a cui si fanno risalire i principi fondanti della disciplina sono Friedrich Hoffmann (1660-1742) e Georg Ernst Stahl (1660-1734), entrambi medici tedeschi.
È solo nel XIX secolo però che si forma la naturopatia occidentale intesa come disciplina esercitata in forma professionale; il suo sviluppo maggiore si ha in Germania, dove la figura degli Heilpraktiker (così vengono chiamati i naturopati) è riconosciuta per legge dal 1939, e opera all’interno del sistema sanitario nazionale.

la naturopatia subì un consistente declino nel resto d’Europa dopo la seconda guerra mondiale, quando gli antibiotici dimostrarono di essere molto più efficaci delle cure naturopatiche; ma, negli anni Cinquanta, L’integrazione di criteri scientifici, permise di riprendere terreno. 
È però a partire dagli anni Settanta-Ottanta che la naturopatia ha guadagnato sempre più terreno, grazie anche all’apertura e alla curiosità verso le tecniche di cura orientali.

Campane Tibetane

La naturopatia in Italia oggi

Sulla professione del naturopata non vi è ancora un quadro normativo chiaro a cui poter fare riferimento. In Italia si discute sulla regolamentazione di tale figura più o meno dal 2001, senza che però ci siano stati sviluppi concreti.

Attualmente il naturopata viene comunque inquadrato, in alcune regioni, come un operatore delle discipline Bio–Naturali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità invece stabilisce la naturopatia come una disciplina complementare alle terapie tradizionali.

Ad ogni modo, sebbene il percorso per la regolamentazione sia ancora incompiuto, la percezione della disciplina raccoglie sul territorio italiano crescente fiducia.